Le suggestive illustrazioni stellari sono accompagnate dalle “grandezze" degli astri, dalle indicazioni su come osservarli, dalle tabelle mensili e orarie per localizzarli nel cielo notturno e dalla descrizione su come utilizzare "lo strumento" (l' astrolabio)
All'epoca della publicazione era ancora in vigore (dal 46 a.C.) il calendario giuliano e quindi si era già determinata una significativa discordanza fra la data astronomica e quella del calendario. Infatti nel libro i giorni equinoziali sono l'XI marzo e il XIIII settembre, non corrispondenti alle date astronomicamente corrette. L'errore introdotto dal calendario giuliano aveva determinato un accumulo di 10 giorni. Solo nel 1582 Papa Gregorio XIII, con la bolla papale "Inter Gravissima", eliminò l'errore e impose il nuovo calendario gregoriano attualmente in uso.
Chi è l'autore di questo “manuale astronomico del 1500” ?
Alessandro Piccolomini (1508-1578). Nacque a Siena e in gioventù si dedicò al teatro comico e all'astronomia. Si interessò di filosofia e di lettere. Propose, ma senza successo, di usare le lettere dell'alfabeto latino per identificare in ciascuna costellazione le stelle più brillanti. L'innovazione non ebbe seguito e prevalse la scelta delle lettere greche che sono ancora in uso. Verso i 50 anni divenne vescovo di Patrasso.
Piccolomini è il nome di una antica (XI sec) famiglia senese. I suoi avi furono abili commercianti che acquistarono rapidamente fama, ricchezza e potere politico a Siena. Famoso fu Enea Silvio Piccolomini (1405-1464). Raffinato umanista, poeta, uomo politico - fu segretario dell'imperatore Federico III d' Ausburgo- e divenne papa nel 1458 col nome di Pio II. Suoi sono i versi scherzosi:
"....quando ero solo Enea, nessuno mi conosceva; ora che son Pio, tutti mi chiaman zio ...”.
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