Il fenomeno commerciale di rilievo tra Compagnie Assicurative
Biblioteche-Archivi
ed Aziende specializzate nel recupero Materiale cartaceo
Durante l'inverno si concentrano episodi di disastri negli archivi causati da fattori ambientali. L’abbassamento delle temperature oltre i -7 centigradi causano la formazione di ghiaccio nelle tubature con l’aumento del volume interno, tale da provocare la rottura della conduttura idrica. Non c’è lovale senza il passaggio di un tubo dell’acqua e le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Si può preventivamente prevedere il sinistro e porvi rimedio prima che accada l’irreparabile, ma questo tipo di problema non è considerato oppure declassato rispetto all’urgenza di spesa in altri settori.
Cosa accade esattamente: l’acqua viene assorbita dal materiale cartaceo provocandone l’alterazione.
Su carta autentica e scrittura tipografica/litografica il materiale non si può considerare perso, ma su supporti recenti (chiamati impropriamente carta , trattasi di composizioni oltre il 50% di CaCo2 ) con scritture in ossidi (copie xerografiche, per intenderci) il problema è notevole.
Qualsiasi intervento deve essere tempestivo, oltre 5/6 giorni dall’evento diventa tutto più difficile e quasi inutile. Negli archivi statali ovviamente non accade (la tempestività) poiché il protocollo richiede normalmente mesi prima di stabilire un capitolato, fare una gara pubblica ed affidare il recupero ad un’azienda specializzata.
ha preso piede l’uso industriale del liofilizzatore: il materiale cartaceo attraversa un ciclo rapido di deumidificazione spinta sottraendo l’acqua, ma senza tener conto dell’alterazione della struttura della fibra di cellulosa. Se poi si usa il liofilizzatore su (non) carta (CaCo2 <50%) è del tutto inutile, si ottiene lo stesso risultato semplicemente lasciando il materiale in una corrente d’aria fresca all’aperto e successivamente una spazzolatura (la spazzolatura comunque deve essere eseguita anche con l’uso del liofilizzatore).
l’uso del liofilizzatore industriale giova al recupero di materiale stampato solo in qualche raro caso, e usato tempestivamente . Qualche perplessità sulla gestione del ciclo di lavorazione per il quale serve personale con alta specializzazione (ingegneristica) e con esperienza nel campo del restauro accademico librario, quante persone possono vantare queste caratteristiche?!
Quando si parla di disastro ambientale si considera quantità di materiale cartaceo nell'ordine di container colmi
Problemi successivi all’uso di questa tecnica sono: compattamento delle pagine sottoposte a stress (irrisolvibile), polverizzazione delle fibre, successiva sensibilità al fenomeno di ossidazione e più avanti idrolisi (perdita della normale percentuale di acqua normalmente contenuta nelle fibre).
Un altro aspetto da non sottovalutare è il costo dell’impianto efficiente (mediamente, sul mercato, si trovano a ca. 200.000,00 euro !!!), una cifra tale da lasciar qualche sospetto sulle scelte strategiche.
Il materiale lasciato decantare a lungo, impregnato di liquido sviluppa muffe... batteri ... insetti...prodotti organici degli stessi... marcescenze...
Non esiste una ricetta magica per restituire i documenti alla loro funzione, garantendo la durata, i casi sono così differenti che ciascuno necessita di un’analisi attenta e soprattutto di intervento specifici.
La prestazione di servizio destinata al recupero di archivi è molto costosa, e qui entrano in gioco le assicurazioni.
Qualsiasi Ente ha (o dovrebbe avere) una tutela a questo proposito. Nell’ultimo decennio molti brooker hanno spinto polizze di questo tipo. Ed oggi, gli episodi frequenti di disastri sono coperti dalle garanzie.
Il problema è nel controllo dell’esecuzione ed i risultati
Lascio al lettore eventuali considerazioni su cosa accade...
descrizione tecnica sulla composizione del fondo di un disastro comune
Il fondo è composto da materiale di diversa composizione con preponderanza di fogli con strato superficiale di caolino (CaCo3).
La grammatura delle pagine è compresa tra i 60 e 90 gr/mq
La scrittura è in massima parte di ossido depositato e fissato attraverso processo xerografico. Parte è di tipo litografico editoriale. Una piccola parte manoscritto.
Sulle pagine editoriali ci sono commenti vergati a penna ( a volte biro, a volte stilografica, altro a lapis).
Qualche porzione di cartoncini e dispense varie.
descrizione danni generali
Il materiale in oggetto ha subito infiltrazioni accidentale d’acqua, assorbita dalla capillarità delle fibre. Diffusa e integrale innescando vari tipi di problemi:
-Adesione meccanica tra un foglio e l’altro (in pratica lo strato di caolino superficiale si è sciolto mescolandosi alla superficie adiacente)
- migrazione di una percentuale di ossido (parti nere)
- assottigliamento delle pagine
- variazione delle caratteristiche chimico, fisiche, meccaniche
- sviluppo di muffe in stadio iniziale e mediano
- colonie di parassiti
descrizione interventi possibili e realizzabili
L’intervento «accademico» conforme ai capitolati d’esercizio dei beni culturali è complesso, laborioso e molto costoso. Per intenderci il tempo medio per ciascun foglio è di 30 (trenta) minuti approssimato per difetto. Considerata la vertenza degli incarichi in economia pare non fattibile se non con solvibilità della polizza assicurativa
Risposta oggettiva alle aspettative di intervento di tipo economico:
Tre sono le direttive (congiunte):
1) materiale recuperabile (25%ca.)
2) materiale da recuperare con compromessi tecnici (55%ca.)
3) materiale NON RECUPERABILE (20%ca.)
descrizione sulle condizione di resa finale e raccomandazioni per la conservazione.
L’intervento richiesto è di tipo «conservativo».
Il materiale sarà trattato nei modi precedentemente descritti.
Restituito nell’integrità formale.
Materiale aggiunto: «interfogli di prevenzione adesione accidentale»
Così come consegnato il campione lavorazione
Raccomandazione per la conservazione:
- inserire il materiale in apposite cartelle traspiranti
- tenere in luogo fresco, asciutto ed al riparo dalla luce.
- rimozione dei residui di lavorazione dopo ca. 6 mesi dalla consegna ( basta scuotere il materiale fino a completo fuoriuscita dei grani assorbiumidità residua)
Descrizione punto 1:
- trattamento antiparassitario con polvere e stasi
- aspirazione polveri nocive
- abrasione meccanica con spugna weshaub da restauro ( i pennelli non vanno bene)
- deposito strato antiaderente
- intercalare con carta «oleata» per libri
- avvolgimento in cartelline di cartoncino
Descrizione punto 2:
- come punto 1 ma l’intervento produrrà il distacco di frammenti superficiali dovuti alla perdita della consistenza del supporto
- rimozione di tutti i punti metallici (piuttosto diffusi) perché sono di ferro arrugginito e rilasciano ossidi assorbiti dalla carta
Descrizione punto 3:
Impensabile tentare di separare le pagine incollate tra loro, ormai è troppo tardi. Questa operazione si sarebbe potuta eseguire entro 1 settimana dal danno subito.
È consigliabile separare questo materiale dal resto del fondo per evitare contaminazioni.
Materiale antiparassitario usato: d-Phenotrin gr. 0,300 per 100 gr di prodotto + miscela di Coccoilpolipeptide (da collagene naturale) sale di potassio, metilcloroisotiazolinone, metilsotiazolinone, imidazolidinilurea.
una tabella di preventivo ufficiale prevede un costo orario (in Restauro accademico fissato in 42,00 euro/ora) + il costo dei materiali ( bicarbonato, carta, attrezzi, spugne wishaud, guanti circa 1.000, maschere di protezione monouso Basf, circa 200) + un valore in relazione alla difficoltà e pericolosità della prestazione.
In questo caso la difficoltà è media mentre la pericolosità è alta.
Considerato l’intervento richiesto è di recuperare il possibile senza «acrobazie professionali» e limitandosi ad operazioni di base il preventivo parte da una base di economia
- Si consegna vetrino contenente i parassiti rimossi (insetti in larva, adulto e residui organici)
- Si consegna testimonianza dei residui d’ossido, ruggini e muffe rimossi
<Reperti
Insetti/Acari
insetto, larve, residui organici
Punti ferrosi arrugginiti rimossi:
Polveri e muffe rimossi