Rara e preziosa edizione, fondamentale conoscere il territorio locale. Ad opera di Francesco Bombognini stampato a Milano nel 1790. I termini «Antiquario» e «Diocesi» vanno intesi in modo differente dal significato corrente. È curioso, interessante, si legge velocemente e dona al lettore una chiave di comprensione sulle città e paesi.
Nota Bene: in questo pdf (scaricabile gratuitamente) riporta la traslazione in italiano corrente, può sembrare un’operazione superflua, ma ha ragione d’essere perché utile ai traduttori stranieri. Le traduzioni in cinese, arabo, inglese avranno la funzione di far conoscere agli immigrati la storia loro vicino. Una considerazione, si ama solo quel che si conosce, questo è un tentativo di ricostituire un tessuto sociale di cui tutti sentiamo il bisogno, integrando anche chi di recente si è stabilito. Augusto Andreotti
Antiquario della Diocesi di Milano.
Il libro, di grande valore storico, descrive con notizie d'archivio, tutte le parrocchie del territorio di Milano del 1790. Per i singoli comuni vi è un accurato elenco delle chiese plebane e figliali con dati di stato civile. La diocesi milanese era divisa in sei regioni. La 1° regione era divisa in 14 zone, fra le quali la più numerosa, con 17.470 anime, era quella di Gallarate.
A riguardo è interessante rammentare che Gallarate divenne capoluogo di provincia Asburgica nel 1786. Per alcune località il testo descrive l'origine del toponimo comunale, come ad esempio Arsago (in seguito ad un incendio), Gallarate (dal nome della legione romana Gallerita) , Sesto Calende (da Sextum Kalendarum: vi si teneva un importante mercato nel sesto giorno delle Kalende), Cardano al Campo: all'origine un accampamento romano; queste strutture militari erano caratterizzate da due strade perpendicolari denominate Cardo (NS) e Decumanus(EO). Per altre località descrive le caratteristiche ambientali (ameni colli, sorgenti, fiumi…), l'origine di alcune festività pagane, l'epoca della costruzione di monasteri e chiese, i natali di alcuni importanti personaggi che avevano influenzato la vita della comunità.
Il testo è stato pubblicato nel 1790, quindi nell' anno immediatamente successivo a quel fatidico 1789 che ha visto l'inizio della rivoluzione francese. Il secolo XVIII ha visto l'affermarsi dell'Illuminismo e ha conosciuto una profonda trasformazione della società occidentale in campo politico, economico, scientifico, religioso, morale, artistico. La civiltà e la cultura illuministica affermano il primato della ragione ed un'ideologia del progresso con valori sentimentali e sociali. La cultura elaborata dagli illuministi italiani (Verri, Beccaria, Boscovich…) sarà fondamentale per la crescita scientifica e politica dell'Ottocento italiano ed europeo. L' Italia, verso la fine del secolo, era suddivisa in una serie di piccoli Stati. Alcuni di questi erano indipendenti: fra i più importanti al nord il Piemonte e le Venezie, al sud il regno borbonico di Napoli e Sicilia. Altri territori erano sotto la supremazia (o comunque nella sfera d'influenza) dell'impero asburgico; fra questi il più importante era senza dubbio lo Stato di Milano. Fra i diversi regni vi era un precario equilibrio in parte bilanciato dalla presenza al centro Italia, dello Stato Pontificio.
La diffusione della cultura illuministica, i moti e le idee rivoluzionarie francesi, la laicizzazione dell' impero asburgico e la prossima campagna di
Napoleone in Italia facilitarono alleanze e provocarono discordie fra gli Stati. Pio VI (Papa dal 1775 al 1799) fu arrestato durante la rivoluzione francese. Il suo successore Pio VII scomunicò Napoleone Bonaparte per aver inglobato nel suo Impero lo Stato Pontificio.
Nel 1790 lo Stato di Milano era un lontano territorio dell'impero absburgico. Prima l'imperatrice Maria Teresa d'Austria ed in seguito suo figlio Giuseppe II avevano affrontato un vasto piano di riforme: il Catasto, l' istruzione elementare gratuita, la cultura (costruzione del teatro La Scala, biblioteca di Brera pubblica…), la giustizia, la liberazione dei contadini dal servaggio, la libertà del commercio dei prodotti agricoli, le nuove tecniche nell' agricoltura, l'impulso all' imprenditorialità, l' abolizione dei privilegi ecclesiastici, l' assoluta tolleranza verso tutte le religioni.
L'amministrazione dell'Impero absburgico fu snellita e ulteriormente centralizzata. La Lombardia fu divisa in 8 circoscrizioni: Milano, Como, Cremona, Mantova, Bozzolo e Gallarate. La città di Milano, nel 1785, contava solo 132.233 abitanti. L'imperatore Giuseppe II fu un profondo riformatore dell'organizzazione religiosa nei suoi domini e cercò di indirizzare il clero cattolico presente nei suoi Stati verso un servizio civile, oltre che religioso. Per rendere più incisiva e vincolante la sua azione confiscò tutti i beni ecclesiatici, organizzò seminari di Stato (non graditi dalla curia romana…), abolì diocesi e parrocchie inutili e ne creò di nuove. Le parrocchie milanesi furono riorganizzate e da 69 passarono a 40. Il libro Antiquario della Diocesi di Milano è un reale ed importante “catasto storico” delle parrocchie della zona di Milano del 1790. Ma è non solo questo. E' anche una interessante fonte di notizie sulla Lombardia dell'epoca.
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